Atletica Alto Garda e Ledro - associazione atletica leggera Arco Trento

MARATONA DI VENEZIA

01/11/2015

Alla 30esima edizione della Maratona di Venezia si sono presentati, con i colori dell'Atletica Alto Garda e Ledro, Mauro Tomasi, Giampaolo De Leonardis e Alberto Mancabelli.

Gli atleti si raccontano...

Mauro: "sono da poco ritornato dalla Maratona di Venezia...che dire è andata più che bene, ho trovato una giornata stupenda....poco vento, sereno, e un ottimo clima...l' ho conclusa circa in 5:50...il percorso comunque per me è abbastanza impegnativo, ci sono dei punti circa verso il 30° km in un paio di sovraelevate dove Gigi mi ha dato una mano, e mi ha aiutato anche nella parte finale a salire i 14 ponti...a scendere mi sono arrangiato....ma tutto sommato sono MOLTISSIMO SODDISFATTO, sono molto contento anche come mi hanno accolto i Veneziani in genere, mi sono trovato benissimo sia in Maratona che in giro, molto solidali e disponibili".

Giampaolo: "andata benissimo,finito senz crampi, mai successo, in 3h e 39', il mio miglior tempo di sempre. Mi sono tenuto costante per i primi 35 km, poi ho ceduto dignitosamente alla fine arrivando comunque molto soddisfatto".

Alberto, studente di Scienze Motorie di Verona: "ciò che spinge una persona a misurarsi quotidianamente con quello che gli presenta la vita penso sia lo scopo di ognuno di noi. Nel mio caso, una grande passione per la corsa mi ha portato prima a pianificare e poi a programmare una preparazione per la gara di lunga distanza più nota ai più, ovvero la maratona. A mia grande sorpresa, la stagione sportiva 2014/2015 è stata costellata dal raggiungimento di tutti gli obiettivi che io e il preparatore fisico che mi ha supportato e sopportato (Dott. Federico Fiorini) ci eravamo posti. In primis la Mezza del Garda, chiusa in 1h31'46''; poi la Run For Science, una mezza organizzata dalla sezione di Scienze Motorie dell'Università di Verona, chiusa in 1h25'28''; ed infine la mezza di Jesolo chiusa in 1h24'56''. Queste sono state delle tappe fondamentali per il monitoraggio delle mie condizioni psicofisiche oltre che della qualità dei miei allenamenti. Trascorsa un'estate non troppo prolifica sotto l'aspetto "corsa" per via del caldo e di un'altra passione che mi anima (quella per la montagna), ho ricominciato gli allenamenti a pieno regime ai primi di settembre fino ad arrivare alla competizione tanto attesa: la Maratona di Venezia nel suo trentesimo anniversario. Come per la prima mezza maratona, anche in questo caso, non sapevo veramente cosa aspettarmi. In un programma d'allenamento ci sono tante variabili di cui si deve tener conto, dalle più banali come il genere e l'età della persona fino ad arrivare ad altre molto più complesse come (nel mio caso e in quello degli atleti di endurance) la capacità di resistere. La resilienza fa riferimento a capacità mentali che ovviamente non possono prescindere da quelle fisiche. Per questo motivo credo che una persona che pratica uno sport di endurance debba essere un'unica entità formata dalle sub-unità mente-corpo, con la peculiarità che in alcuni casi una parte possa e debba compensare i deficit del'altra. Questa capacità di resistere si riflette nella vita di tutti i giorni affrontando con entusiasmo e tenacia le sfide che ci vengono poste ed apprezzandole come opportunità a migliorarci sempre di più. C'è una parte di una canzone di F. Guccini che ho ascoltato molte volte e che mi ha aiutato spesso a non scoraggiarmi, e fa così "..sarà forse un'assurda battaglia, ma ignorare non puoi che l'assurdo ci sfida per spingerci ad essere fieri di noi".

Complimenti!!!

Giovanna

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